La Sicilia, terra di grandi contraddizioni che accosta scenari di miseria esistenziale ad aneliti di grande esaltazione creativa, è diventata una vera e propria Designland grazie ai tanti design lab attivati nelle aziende già all'inizio del nuovo millennio. L'innesto di una nuova forza creativa all'interno di realtà produttive legate alla tradizione storica locale ha generato risultati sorprendenti, riconosciuti a livello internazionale.
Eufloria è l’euforia provocata da certi effluvi, la scoperta della chimica degli odori e del loro potere che seduce e ci tiene in vita. Profumi, emozioni e memorie s’intrecciano: lo rivela l’anatomia del cervello umano. Stimoli olfattivi, esperienze emozionali e ricordi sono processati nelle stesse camere della mente.
Eufloria è un saggio-racconto che invita a vivere le emozioni dei profumi riappropriandosi di uno strumento intelligente: l’olfatto. È una guida per distinguere le classi di aromi, avventurarsi nell’universo sensoriale del vino e scegliere quello più adatto all’emozione del momento.
Eufloria svela i segreti degli stimoli olfattivi fuori e dentro il calice perché ogni odore ha un potere differente, una diversa storia da raccontare, una sua simbologia; ogni odore suscita un’emozione, richiama un ricordo e si mescola al vissuto interiore personale.
Al lettore non resta che lasciarsi inebriare dagli effluvi del gelsomino, sedurre dai segreti della rosa, la “sentinella del vigneto”, avvolgere dalle seducenti note speziate esalate da un calice di vino.
Nella primavera del 2019 va in onda su Radio Lab, emittente dell’Università degli Studi di Catania, un ciclo di tredici trasmissioni da trenta minuti sull’Architettura.
Insieme ad Alberto Conti, giornalista radiofonico, a condurre le conversazioni in studio è Giuseppe Scannella, architetto in Catania, che, da un’idea di Tiziana Longo, propone una comunicazione semplice su temi propri dell’Architettura.
In queste conversazioni sono stati coinvolti, di volta in volta, esperti delle materie trattate per un confronto non tecnico su temi di interesse generale, come il diritto alla bellezza, l’interesse per il rispetto degli equilibri naturali, la qualità dei luoghi urbani.
Il libro raccoglie la trasposizione ragionata dei dialoghi, in cui si alternano ragionamenti su scala locale intrecciati a temi generali e di grande attualità a livello globale.
La città è il luogo in cui l’evoluzione tecnologica determina i principali mutamenti nei comportamenti personali, sociali e culturali dell’essere umano contemporaneo, con manifestazioni che coinvolgono anche l’aspetto neurologico dell’individuo.
La velocità della vita quotidiana e la necessità di dover dedicare sempre più tempo al “fare” si coniugano con i processi eterei e accelerati della connessione globale, che ormai riusciamo ad ottenere anche dai nostri smartphone, proiettandoci in dimensioni che superano i confini predefiniti delle città fisiche. La complessità delle connessioni e degli scambi interattivi in cui siamo immersi nella vita di ogni giorno modifica gli aspetti psicologici personali collegati alle dinamiche sociali urbane, generando in molti casi delle vere e proprie patologie emergenti.
Le autrici attraverso la ridefinizione del concetto di spazio urbano, la presentazione dei nuovi dispositivi tecnologici e digitali che guidano e controllano la nostra vita quotidiana, arrivano a definire possibili scenari futuri in cui il mondo virtuale e quello reale saranno sempre più integrati e interconnessi.
Siamo nati con il linguaggio? Cosa è la dislessia? Parlare più di una lingua fa bene? Perché gli altri animali non parlano? Come nasce una lingua?
Usando un linguaggio semplice e informale il libro introduce ai temi della linguistica applicata e ai principali dibattiti sulla natura del linguaggio, presentando esperimenti che hanno fatto la storia di questa materia.
L’ampio spettro di azione della linguistica conduce a individuare elementi della materia in altre discipline; la seconda parte del testo è infatti dedicata alle relazioni tra linguaggio e altre scienze come la matematica, la biologia evolutiva o le neuroscienze, nonché alle connessioni con la musica e la robotica.
I cambiamenti strutturali, che alcuni importanti centri urbani hanno subito negli ultimi anni, sono stati suggeriti dall’idea di utilizzare lo sport come strumento di trasformazione, con l’intento di realizzare ricadute positive sugli indicatori economici e sul cosiddetto “indice di felicità”. Il rapporto tra Sport e Città invade, sempre più, nuovi ambiti di intervento: lavoro, salute, urbanistica, politiche sociali, commercio, architettura e design sono fra quelli sui quali si interviene in maniera sempre più decisa. Imprese lungimiranti investono per far sì che i propri dipendenti siano più sportivi e più felici. L’attività fisica viene prescritta in sostituzione o in abbinamento alle cure farmacologiche. I “non luoghi” della modernità (centri commerciali, aeroporti, porti, stazioni) grazie allo sport si trasformano architettonicamente. I turisti viaggiano per praticare sport in tutto il mondo.
Il libro presenta inoltre le case history di alcune città europee raccontate dal punto di vista di un turista sportivo: Copenaghen, Valencia, Berlino, Vienna e Londra vengono rivisitate e messe a confronto sugli indicatori sociali ed economici di riferimento.
Questo
libro è una biografia immaginaria di Baruch
Spinoza ovvero, in portoghese, Bento de Espinosa. Della vita di Bento si
conosce poco e perciò l’autore ha aggiunto un po’ di sale, immaginando trame di
rapporti con personaggi che Bento ha realmente incontrato nel breve tempo
della sua vita semplice, quasi ascetica, eppure appassionante. Il tutto, dentro la cornice del suo pensiero e
con i colori dei fatti veri, privati e pubblici.
Il
libro è anche una magnifica
ricostruzione della vita nell’Olanda
del Seicento, di cui Amsterdam era il centro, il cuore
propulsivo, la fucina di idee e dove gli stimoli della rivoluzione scientifica trovarono maggiormente il loro spazio
d’espressione.
Sostiene
l’autore di aver scritto il libro per amore e di essere in buona e qualificata
compagnia, come può rilevarsi dall’elenco delle citazioni riportate alla fine
del testo, una delle quali dice che Spinoza
è il più nobile ed il più degno di amore dei grandi filosofi.
Discariche dismesse, ovvero discariche non più funzionanti in quanto autorizzate in tempi in cui esisteva una diversa cultura ecologica e non venivano rispettati i requisiti che richiede oggi la legge. Aree minerarie, centri siderurgici, complessi chimici e petrolchimici con un elevato rischio di contaminazione. Materiale lavico contaminato impiegato inconsapevolmente per la costruzione di edifici privati e pubblici, per la copertura di strade e per ogni altro tipo di opera edilizia.
Sono questi
alcuni dei temi trattati nel Focus su
Salute e Risanamento, svoltosi nell’ambito dell’iniziativa Eco-Med 2019. Il
presente volume ne riproduce le relazioni, con l’intento di mantenere i
riflettori accessi su un tema che coinvolge la salute del nostro territorio e di
monitorare l’andamento delle operazioni di bonifica, nei diversi ambiti
rappresentati.
Secondo
il principio meritocratico, il successo nella vita è dovuto principalmente a
qualità personali come talento,
intelligenza e abilità, mentre viene sottovalutata l’importanza di forze
esterne. La tesi innovativa di
questo libro è che un ruolo rilevante nel determinare il successo di una
persona o di un progetto è attribuita al caso.
La fortuna quindi aiuta individui
mediamente talentuosi a raggiungere le vette del successo. È giusto allora
valutare il merito sui successi raggiunti in passato rischiando di assegnare
risorse e incarichi solo a persone più fortunate?
Gli
autori, attraverso i nuovi strumenti offerti dalla simulazione dei sistemi socio-economici complessi, mostrano che avere
talento è una condizione necessaria ma non sufficiente per avere successo nella
vita e suggeriscono nuove strategie
per il superamento della “meritocrazia ingenua” e per la valorizzazione delle
capacità personali. Il loro studio ha già avuto un’eco internazionale di grande rilevanza.
La
storia delle migrazioni è la storia dell’uomo. Tanti sono i motivi che spingono
le persone ad abbandonare i luoghi natii e insediarsi in altri luoghi già
occupati da popolazioni estranee; ma in ogni caso i flussi migratori modificano
l’equilibrio iniziale sia nel territorio di arrivo che in quello di partenza. Lo
squilibrio determinato da uno spostamento migratorio può generare quindi costi
e benefici coinvolgendo i diritti di chi risiede in contrapposizione a quelli di
chi arriva.
In
questo libro la teoria economica si intreccia con la storia vissuta nel
tentativo di costruire una teoria dell’immigrazione che possa formulare leggi di
mercato in grado di garantire, insieme alle disposizioni di legge, l’equilibrio
sociale di una società aperta.
In
particolare racconta il processo che ha portato all’adozione del Global Compact for Migration e illustra il
suo contenuto innovativo.
Le
città del mondo oggi ospitano quasi 4 miliardi di persone (il 54% della
popolazione mondiale) e nei prossimi anni questo numero è destinato a crescere
considerevolmente. Per la loro costruzione e per il loro funzionamento vengono
utilizzati miliardi di tonnellate di materie prime, come acqua, cibo,
combustibili, materiali edili, etc., che una volta utilizzati vengono scartati
sotto forma di inquinamento e rifiuti. Consumo di risorse e smaltimento dei
rifiuti non sono però le sole problematiche da affrontare; le tematiche
relative alla sostenibilità includono anche elementi sociali ed economici, come
la mobilità, la disponibilità di alloggi adeguati, l’occupazione, la salute,
l’istruzione, la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.
Il
libro presenta le problematiche legate alla sostenibilità urbana, proponendo
soluzioni basate sulla visione della città come “organismo vivente”. Il
metabolismo urbano è un modello olistico che consente di tracciare i flussi (di
acqua, energia, cibo, persone, materiali) in entrata e in uscita e che può
essere usato per analizzare il funzionamento delle aree urbane in relazione
all'uso delle risorse e delle infrastrutture, fornendo dati e strumenti per
pianificare e gestire l'ambiente urbano in modo più sostenibile. Il libro
riporta inoltre le testimonianze di alcuni tra i più autorevoli protagonisti di
questo cambiamento di paradigma, e alcune significative buone pratiche, con cui
è stato possibile rendere i sistemi urbani a misura di sostenibilità per il
pianeta ed i cittadini.
Il libro, attraverso la chiave di lettura fornita dalla
contemporaneità, racconta l’incontro tra queste due civiltà, nelle varie
espressioni artistiche, tentando di individuarne l’origine, evidenziando le tracce di tale contaminazione
e descrivendone i caratteri essenziali.
Riscrivere
lo Sport. Con questo ambizioso obiettivo l’associazione Sport 3.0 Foundation ha
lanciato la campagna “Sport una lettera alla volta” che dà il nome a questo
libro. Nell’arco di due mesi sono stati raccolti, tramite contatti su social
media, più di un migliaio di parole, frasi e pensieri che hanno per iniziale le
lettere della parola SPORT, con l’intento di riscrivere il significato odierno della parola.
Ai tanti
contributi così raccolti, se ne è aggiunto per ultimo uno particolarmente importante:
quello di Francesco; che in realtà si chiama Jorge Mario Bergoglio. Proprio
lui, Papa Francesco, ha voluto partecipare al progetto, affidando a questa
pubblicazione la visione cristiana dello sport, tramite una sua lettera
personale che viene fedelmente riprodotta nel libro.
Il
ruolo sociale del designer ha lo scopo di curare la nostra realtà malata. A questo serve la Design Therapy che l’autore utilizza come chiave di lettura per
introdurre le diverse categorie di design raccolte nel libro: il Condom Design che mediante le procedure
di incollaggio posticcio di preziosi
e sfavillanti accessori mette in
crisi la cifra anagrafica e identitaria dell’oggetto stesso; il Common Design per comprendere a pieno i
nuovi orizzonti di senso degli oggetti
che contribuiscono alla piena realizzazione della nostra quotidianità; il Refuel Design che individua nuove
traiettorie di ripensamento e ridefinizione
dei profili fisiognomici e costitutivi di alcuni prodotti già presenti sul
mercato globale. Queste, e altre, tendenze
del design contemporaneo sono narrate in questo libro corredato da
innumerevoli immagini didascaliche ed esemplificative che donano alla
pubblicazione un effetto di rutilante
quadricromia.
Lo spazio pubblico è sede della memoria e non di una
sola. È sede di tutte le memorie che ognuno di noi vi associa o vi deposita. Secondo alcuni studiosi uno spazio pubblico diventa
luogo solo quando la collettività che lo fruisce trasferisce in esso una certa
affettività, ovvero quando lo trasforma nella sede dei propri ricordi. Si
possono distinguere due tipi di memoria: quella collettiva e quella
individuale. Le memorie individuali e quelle collettive si combinano nello
spazio pubblico, qualunque sia la sua dimensione.
Attraverso
alcuni esempi significativi di progetti contemporanei di spazio pubblico, l’autore
tenta di costruire una tassonomia degli artifici mnemotecnici usati dagli
architetti che affrontano le seguenti questioni mnemoniche: delle memorie
riemerse; delle memorie ricostruite; delle memorie esperite; delle memorie
rievocate; delle memorie artificiali; delle memorie tradite; delle memorie
sedimentate. Sono luoghi dove il tempo si trasforma in spazio. Tutti
insieme definiscono una topografia della memoria che si compone di frammenti e
non si compie mai del tutto.
Un professore universitario propone ai suoi studenti
di esprimere, in modo diretto e senza intermediazioni, i propri stati d’animo,
con l’intento di fare emergere i loro sogni, i loro problemi e le loro ansie.
Nasce così, tra i banchi dell’aula D21, questo progetto che vede protagonisti i
ragazzi di quella generazione che chiamiamo “Millennial” e che raggruppa i nati
tra il 1980 e il 2000. Preceduti da una breve introduzione che inquadra
l’identificazione generazionale, il libro presenta i contributi degli studenti
che hanno voluto raccogliere la sfida lanciata dal loro professore. Emerge così
uno spaccato originale di una generazione che a detta di molti non avrà le
opportunità di chi li ha preceduti.
Sorseggiare Champagne sulle note di Mozart e
assaporare un Chianti di fronte a un dipinto del Botticelli. Vincanto è un inebriante viaggio
polisensoriale, che svela aneddoti, storia e suggestioni di vini celebri
abbinandoli all’arte, alla musica e alla poesia. È un invito ad acuire i sensi,
affinare il palato, abbandonarsi al piacere, sperimentando l’etilico e magico
cortocircuito di connessioni sensoriali.
Dallo Champagne al Barolo, dal Chianti all’Amarone,
dal Brunello al Passito, passando per l’Etna, il libro conduce a un emozionante
percorso di scoperta di vini rinomati. Dettagli, segreti e racconti che ogni
calice può celare, abbinati a vere e proprie ricette di degustazione sinestetica e a racconti emozionanti i cui ingredienti sono luoghi, situazioni,
libri, brani musicali e quadri scelti appropriatamente e originalmente per
esaltare le caratteristiche del vitigno preferito.
Arthur Conan Doyle e Harry Houdini hanno dato vita a
due personaggi che del sovrannaturale si sono nutriti. Il primo creando
Sherlock Holmes che attraverso la sua acuta razionalità svelava i misteri
apparentemente più arcani; l’altro interpretando il signore della magia che
riusciva a realizzare imprese sovrumane. Ebbene nella loro vita reale si sono
scambiati le parti, diventando Conan Doyle un fervente spiritualista e Houdini
uno smascheratore di fraudolenti medium e parapsicologi. Sir Arthur pensava che
lo stesso Houdini possedesse poteri speciali per riuscire nelle imprese che lo
resero famoso. Negli scritti che il libro raccoglie, queste due visioni si
contrappongono e i due autori si rivolgono ruvide battute sull’altrui opinione.
I temi affrontati in questo nuovo volume nascono proprio
dall’urgenza di rispondere in maniera composta, ragionata ma efficace alle
sfide poste dall’attualità nazionale e internazionale.
MEDITARRANEO SICILIA EUROPA non è solo il titolo di un libro,
ma è divenuta anche un’associazione che sta attirando su di sé l’attenzione di soggetti politici e
sociali per i progetti che mette in
campo. Progetti finalizzati
all’integrazione e alla formazione dei nuovi cittadini europei, migranti o
residenti senza alcuna differenza.
MEDITARRANEO SICILIA EUROPA è anche un Centro Studi capace
di un Comitato Scientifico a cui appartengono docenti e operatori qualificati
provenienti da ogni parte del mondo. Multiculturalismo, migrazioni, sviluppo
economico, difesa e sicurezza per tutti i cittadini europei sono le linee
intorno a cui si sviluppa la sua ricerca.
Lo
spettacolo - ironico e divertente - che porta in scena questo racconto,
utilizza parole, immagini e suoni che invitano lo spettatore a diventare in
qualche misura anch’egli artefice delle vicende che capitano sul palco. Tanz!
narra di Gustav il mite che sta per essere raggiunto da due stravaganti
messaggeri: il sedicente filosofo Ivan Marikovic e il controverso cammello Leo
Hans Junior. Nel breve arco di tempo che lo separa da questo imminente
incontro, una danza – metaforica e reale – riuscirà a gettare la
sua vita in un salvifico caos. Il libro contiene il testo dello spettacolo e il
commento dell’autore all’esperienza teatrale della messa in scena.
In Italia
è la corsa lo “sport diffuso” per eccellenza, perché correre si può sempre e
ovunque. Dove, come e soprattutto perché gli italiani scelgono di praticare
sport? Che cosa vuol dire, per loro, “fare attività sportiva”? Il libro
risponde a queste e molte altre domande prendendo spunto da un sondaggio
sull’opinione pubblica italiana condotto dall’Istituto Piepoli per Fidal nel
corso del 2016. Lo farà coinvolgendo protagonisti del mondo dell’impresa, dei
media, dello spettacolo. Grazie alle storie di Stefano Baldini, Fausto Brizzi,
Linus, Luca Bacherotti e Gabriella Dorio scopriremo quanto è sorprendentemente
importante, nel quotidiano di molti leader di successo, dedicare del tempo a
una corsa in un parco urbano o un allenamento in riva al mare. E conosceremo un
Paese che ha molta più voglia di correre di quello che sembra.
In queste
pillole, estratte dal suo precedente libro La
Firma della Complessità a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti, l’autore
ripercorre alcune delle tappe di quel sentiero non lineare che, sullo sfondo
dell’eterno conflitto tra ordine e disordine nel nostro universo, e passando in
mezzo a frattali, automi cellulari, reti complesse, cigni neri e sistemi
sciame, ha condotto gli scienziati alla scoperta delle leggi che regolano
l’emergere della complessità nel mondo fisico, biologico e sociale.
Nel 2010 il premio Ig Nobel, per il Management, fu assegnato
a tre professori italiani grazie a un originale
lavoro in cui dimostravano che la casualità superava in efficienza ogni altro
criterio usato per le “promozioni” gerarchiche. Ma tutto cominciò con la
lettura di un libro, che li fece prima ridere e poi pensare.
I tre testi che compongono
il volume, corpo devoto, corpo etico e corpo istintivo, raccolgono note e analisi riguardanti il processo
costruttivo del lavoro creativo del coreografo. I testi nascono dall’esigenza
di dare unità concettuale alla propria pratica artistica e sono anche
conseguenza delle riflessioni fatte da Zappalà con i danzatori della compagnia
durante la creazione dei suoi spettacoli, tra i quali “A. semu tutti devoti
tutti?” e “La nona” che hanno fatto storia nella danza italiana degli ultimi
anni. Nella trilogia completa, la riflessione coreografica e concettuale di
Zappalà si spinge verso l'indagine del corpo, declinato nelle categorie
dell’istinto, della devozione e dell’etica.
L’umorismo
di Mark Twain trova, nei due racconti proposti nel libro, un risvolto
sarcastico nei confronti dell’ipocrisia morale, soprattutto religiosa. Nei due
scritti satirici l’autore si serve di personaggi divini per poter esprimere una
vera libera opinione, in contrapposizione ai tanti condizionamenti sociali
della vita quotidiana; concetto che Twain descrive compiutamente nell'articolo Il privilegio della tomba, che precede i
due racconti della nostra raccolta, pubblicato per la prima volta sul New
Yorker nel 2008.
Lettere dalla terra fonde il genere
narrativo del racconto breve epistolare a quello argomentativo ed espositivo
circa la fede. Il protagonista delle lettere è infatti Satana, che riflette
sulla follia umana, la cui non ultima espressione è la creazione di Dio e di se
stesso.
Appunti dal paradiso descrive il viaggio
di un'anima nell'oltretomba decisamente somigliante a una gretta comunità basso
borghese americana. L'avventura del capitano Stormfield presta la sua stupita
conoscenza di un aldilà rassicurante, all'interpretazione di una sagace
riproduzione del qui nell'altrove.
Milioni
di adolescenti hanno conosciuto, leggendo le pagine del libro Cuore, le vicende di Enrico Bottini e
della sua classe, ambientate a Torino nel periodo successivo all’unità
d’Italia. Franti, Nobis, Garrone, Stardi, Derossi sono nomi fissati in maniera
indelebile nella memoria di tanti italiani perché rappresentavano quei
sentimenti presenti in ogni ragazzino delle elementari che affrontava per la prima
volta le inquietudini del mondo esterno e si confrontava con altre classi
sociali e altri stili di vita. La commozione, inconsapevolmente causata dai
concetti di uguaglianza, fratellanza e solidarietà, insieme a quelli di patria,
famiglia e sacrificio, lascia poi il posto, nell’animo di De Amicis, alle idee
socialiste incontrate nelle nuove amicizie e nelle pagine degli autori
fondamentali del periodo. I testi proposti da questo libro offrono quindi una
chiave di lettura che cerca la conciliazione tra la prima fase di riflessione
sociale, basata sulla bontà individuale, con la seconda fase, nella quale
attraverso il sentimento e la bontà di cuore, De Amicis abbraccia le riforme
strutturali che il socialismo propone.
Terra di passaggio e di confine, di scambi e di amori fugaci; terra di forza e di coraggio, di vino, di mare, di fuoco. La descrizione della Sicilia ci porta inevitabilmente alle altre regioni del Sud Europa, come Spagna e Grecia, con cui condivide grandi vocazioni: la vocazione mediterranea e solare, la propensione all’accoglienza e il secolare provvidenzialismo, la voglia di autonomia. In un Europa barricata dai ghiacci del Nord, i confini (ex) sovietici ad Est e l’oceano ad Ovest da dove potrebbe arrivare il cambiamento se non dal Sud? Ed oggi tutti concordano sulla necessità di una Europa diversa. Dall’analisi delle peculiarità siciliane, Caserta e Premoli propongono soluzioni di rilancio basate sulle identità locali e che possono imporsi come modello per un Europa più unita e aggregata.
Il Public Design è oggi riconosciuto, in ambito internazionale, quale disciplina insostituibile per poter interpretare e tradurre le complesse dinamiche dello scenario urbano e farle convivere con le reali, concrete e, spesso, feroci esigenze della comunità di una città metropolitana. Un Design Lab Permanente sui processi inerenti le problematiche connesse alla nostra esistenza in uno scenario urbanizzato, potrebbe risolvere le più urgenti questioni riguardanti lo sviluppo e la ridefinizione del contesto cittadino, o di un’intera area geografica, mediante l’applicazione delle metodologie afferenti al Public Design. Discipline altamente specialistiche, come l’Urban Design, l’Interior Design, il Landscape Design, il Product Design, il Graphic and Visual Design, contribuiscono infatti, con principi e metodologie specifiche, a definire la natura eterogenea del Public Design. É attraverso questa natura pluridisciplinare, propria del Design, che nella sua fisionomia cromosomica vive e si alimenta mediante l’esercizio della ricerca, della sperimentazione e delle sue applicazioni alla realtà del quotidiano, che un’intera comunità di professionisti del design oggi si propone di riqualificare il modo di vivere contemporaneo.
Il racconto di queste pagine è un
diario di viaggio, con sosta nello stato di Arizona (USA) nell’anno 2010, che raccoglie
l’esperienza di un workshop e di una permanenza nella città di Arcosanti, dove,
oltre a partecipare alle attività di lavoro pratiche, si associano le lezioni
della scuola di pensiero
dell’architetto Paolo Soleri.
I due scritti, Il critico come artista e La decadenza della menzogna, racchiudono la teoria critica estetica di Wilde, improntata sulla convinzione dell'assoluta superiorità dell'arte rispetto alla vita, la quale dovrebbe fondarsi ed ispirarsi al fare artistico come principio esistenziale. Entrambi i saggi risultano rilevanti non solo per capire il Wilde filosofo, ma anche per capire la teoria dell'arte, poiché vi leggiamo idee precorritrici di certa critica contemporanea che vede l'opera d'arte come aperta, cioè in continuo scambio interpretativo, diventando essa stessa un pretesto per nuove riflessioni al di là dell'arte stessa, rivalutando dunque la figura del critico e avvicinandola a quella dell'artista.
Che
differenza c’è tra una cosa complicata e una complessa? È più complesso il
nostro cervello o la società globalizzata? Esiste una ‘firma’ della
complessità? In questo scorrevole saggio, l’autore cerca di rispondere con
chiarezza e semplicità, ma senza mai abbandonare il rigore scientifico, a
queste e a molte altre domande, accompagnando per mano il lettore in un
affascinante viaggio interdisciplinare, fino al cosiddetto “margine del caos”,
alla scoperta delle leggi che regolano l’emergere della complessità nel mondo
fisico, biologico e sociale.
Nella
Prima Parte del libro, l’autore ripercorre le tappe di quel sentiero che, sullo
sfondo dell’eterno conflitto tra ordine e disordine nel nostro universo, e
passando in mezzo a frattali, automi cellulari, reti complesse, cigni neri e
sistemi sciame, ci conduce verso la vetta di quello che chiameremo il “monte
della complessità”.
Giunti
finalmente in cima, nella Seconda Parte, egli si spinge ad esplorare le
traiettorie evolutive dei sistemi viventi, dalle origini ai nostri giorni e
oltre, suggerendo una inusuale prospettiva dalla quale riconsiderare i fenomeni
socioculturali e ripensare la propria condizione di atomi sociali.
Non
c’è niente di convenzionale o di scontato in questa storia: non è convenzionale
la luminosa Annie Leclerc, autrice del testo; non l’argomento, assolutamente
tabù e relegato, generalmente, alle pagine di cronaca nera. Questo testo, non
completamente compiuto (è stata l’amica Nancy Huston a ritrovarlo tra le carte
lasciate da Annie Leclerc dopo la sua morte), ma così coinvolgente, profondo e
allo stesso tempo poetico, è il tentativo appassionato di dare un nome ad un
sentimento in cui si mescolano, fino a confondersi, la bellezza, l’amore e la
violenza. Con una scrittura capace di una liricità intensa e di affondi
inaspettati in ciò che resta di impensabile della vita psichica, Annie Leclerc,
che ha conosciuto nell’infanzia la confusione e lo smarrimento prodotti da
un’aggressione sessuale, tenta di restituire la parola alla bambina violata,
rimasta afona per il tradimento compiuto dall’adulto.
Riuscire a prevedere le intemperie
finanziarie, così come ormai riusciamo a fare con gli uragani e le tempeste, forse
resterà solo un sogno; tuttavia le teorie scientifiche adoperate per le previsioni
in campo meteorologico o in geologia per la prevenzione dei terremoti, se
applicate all’analisi del sistema economico, possono offrire un riparo dalle
turbolenze che ciclicamente si abbattono sul sistema capitalistico odierno.
Il crollo finanziario del 2008 non
ha minato soltanto le fondamenta del sistema economico mondiale, ma ha anche sancito
la crisi del pensiero economico finora dominante.
I concetti di stabilità ed efficienza dei mercati sono stati disattesi dagli effetti di quegli
stessi meccanismi che avrebbero dovuto garantirne l’attuazione. Derivati, leva
finanziaria, hedge funds, scambi ad
alta frequenza, contrariamente a quanto previsto dalla teoria economica
dell’equilibrio, hanno invece contribuito, nel momento della crisi, ad
amplificare i risultati negativi dei crolli di borsa.
Nel raccontare la storia
economica di questi ultimi anni, Mark Buchanan trasmette un nuovo modo di
pensare che potrebbe rivoluzionare le scelte di politica economica.
Fra
il 1880 e il 1881 Carroll tenne, su un periodico per ragazzi, una rubrica nella
quale poneva ai suoi lettori quesiti matematici in forma di racconto,
commentando in seguito le risposte in modi affabulanti. In seguito, nel 1885,
questi racconti matematici vennero raccolti sotto il titolo di A Tangled
Tale. I protagonisti di
questi racconti nascondono nelle loro storie problemi logici e matematici
regalandoci una serie di episodi divertenti e l’occasione per esercitare e
mettere alla prova il nostro acume matematico. Ogni capitolo infatti è una
storia ed ogni storia è un garbuglio logico al quale siamo chiamati a trovare
una soluzione. Tuttavia rimane latente la figura del “Carroll di Alice” nella
lingua e nei giochi di parole che egli usa alternando situazioni ed elementi
comprensibili ad altre assolutamente astratte e all'invenzione di parole prive
di significato ma tutte parte integrante di un’equazione, una proporzione o un
sillogismo logico.
Per
stare al mondo l’uomo realizza edifici finalizzati a dimorare o a svolgere le sue
attività; queste costruzioni vengono definite rispettivamente “architettura
prima” e “architettura seconda”, mentre
quelle destinate alla gestione tecnologica di energia, materia e
informazione, sono definibili “architettura terza”.
Ragionando
intorno al triplice significato attribuito da Italo Calvino alla “visibilità”,
il testo prende in considerazione tre diverse implicazioni per l’architettura
terza, indagata come strumento per la comprensione del paesaggio, come manifestazione
dell’anima contemporanea e infine quale repertorio espressivo della pratica
progettuale.
Altri cercano e
ottengono non raramente la fama: Hinton ha quasi ottenuto le tenebre. Non è
meno misterioso delle sue opere.
Jorge Luis
Borges
Hinton introdusse
un Mondo Circolare sul cui bordo scorrono le figure, tutte triangoli rettangoli
con un angolo acuto orientato in alto e l'altro a Est o Ovest, a seconda del
sesso: il che rende complicati e pericolosi i rapporti fra individui dello
stesso sesso, ma facili e tranquilli quelli fra individui di sesso opposto.
Piergiorgio Odifreddi
Composto nel 1907, il romanzo, inedito in Italia, diede inizio alla nutrita serie di variazioni sul tema del libro Flatlandia di Edwin A. Abbott. In un mondo a due dimensioni, un popolo di esseri piani (nel senso di piatti) scopre che una catastrofe planetaria sta per abbattersi su di loro; l’intuizione dell’esistenza di una terza dimensione li porterà a ideare un piano (nel senso di progetto) per salvarsi.
Il racconto scientifico si avvale di una trama narrativa semplice in cui si inseriscono profonde considerazioni sulle dimensioni spazio-temporali percepite, nonché valutazioni filosofiche sul significato di tali limitazioni sensoriali.
E’ sorprendente scoprire come Hinton, già all’inizio del secolo scorso, padroneggi concetti teorici di grande attualità. Il libro si presta a diverse chiavi di lettura che vanno dalle “semplici” considerazioni di geometria euclidea alle più complicate implicazioni di carattere trascendentale, senza trascurare la valenza di una rappresentazione, sebbene un po’ caricaturale, delle tendenze culturali di inizio ’900, quel magnifico periodo storico che vide l’affacciarsi delle principali teorie scientifiche moderne.Il libro riporta alla luce la straordinaria raccolta dei discorsi politici di Jack London, che offrono al lettore una inedita versione dello scrittore quale sapiente interprete dei fenomeni di industrializzazione negli Stati Uniti del secolo scorso. L’incondizionata adesione agli ideali dell’emancipazione umana, del socialismo, del riscatto sociale emerge prepotente in ciascuna delle pagine proposte. In questa raccolta originale sono presenti, oltre a quello che dà nome al libro, i seguenti saggi: Il vagabondo, Il crumiro, La questione del massimo e Come sono diventato socialista. Una fotografia lucida e attenta, oltre che magistralmente narrata, della società americana di inizio ’900. London descrive la delusione di gran parte della popolazione, in particolare della classe proletaria, illusa dalla promessa del sogno americano di una vita dignitosa per tutti. Il socialismo diventa così il collante per questi emarginati nella lotta contro il nemico comune.
Dopo aver trascorso più di un anno in Scandinavia
cercando di capire come Danimarca e Svezia siano diventate probabilmente le nazioni
meno religiose del mondo e basandosi sulla facile constatazione che questi due
paesi beneficiano di un’economia forte, di un basso tasso di criminalità e di
un elevato standard di vita e di uguaglianza sociale, Zuckerman intende dare,
con questo libro, una risposta ponderata alle tante persone, soprattutto
cristiani conservatori, che sostengono la tesi secondo la quale le società
senza Dio favoriscono l’illegalità e l’immoralità. Il libro è destinato a
chiunque sia interessato agli studi secolari, sempre più numerosi, e a tutti
quelli che fossero semplicemente curiosi di sapere se può esistere un mondo
diverso da quello basato su regole religiose.
"Caserta, Garofalo, Pluchino, Rapisarda e Spagano ci forniscono una intuizione molto importante: sebbene il caso abbia una brutta fama, in realtà è salutare e può essere più prezioso dell'oro, se si sa come sfruttarlo"
N. N. Taleb
Su due ruote attraverso l'Uganda. Un racconto semiserio corredato da bellissime tavole illustrate, ispirate agli schizzi realizzati sul taccuino dell'autore durante il safari. Di viaggi nelle terre selvagge sono pieni gli scaffali, ma un'impresa così sgangherata e divertente aspettava ancora di essere scritta.